Come abbiamo discusso in diverse occasioni, in queste pagine, il posizionamento sui motori di ricerca si sta evolvendo rapidamente, e i vecchi paradigmi e le vecchie metriche che potevano valere fino a ieri, oggi risultano essere meno valide e meno efficaci.
Anche se non ci sono certezze sul modo con cui Google posiziona i contenuti online, una cosa sembra essere certa: il ruolo degli utenti è sempre più decisivo nel posizionamento delle parole chiave competitive, all’interno di un modello dinamico e reattivo da parte di Google, con la società di Mountain View occupata a rimescolare e affinare sistematicamente i ranking su brevi periodi, anche quando i siti stessi non cambiano.
I link sono meno rilevanti nelle posizioni top
Cominciamo a “smontare” qualche falso mito nel posizionamento, e a costruire qualche linea guida che potrebbe essere di più facile adozione nel prossimo breve termine. E, nel far ciò, cerchiamo di capire perché i link siano meno rilevanti quando parliamo di posizioni top, con correlazioni non così forti (tra link e elevato ranking) di quanto si possa immaginare.
Ma perché abbiamo precisato “posizioni top”, e non ci siamo riferiti a un posizionamento in generale?
Le prove empiriche ci dimostrano che statisticamente parlando, la correlazione più forte tra i link e un più elevato ranking vale soprattutto per le posizioni più basse, dove Google ha evidentemente meno dati degli utenti. Di contro, per le prime posizioni (in genere, le prime 5 o, in alcuni casi, le prime 10), il ruolo dei link si fa meno significativo, contrariamente a quanto invece si pensa ancora oggi in relazione ai fattori più importanti per il posizionamento.
La SERP cambia quando i volumi aumentano
Una seconda evidenza di cui bisognerebbe tenere conto nel momento in cui si cerca di comprendere in che modo si evolverà il posizionamento nei motori di ricerca nel 2021 è legata al fatto che il ruolo della SERP cambia man mano che i volumi aumentano. E questo è in realtà un elemento piuttosto importante nel momento in cui si pensa al lavoro che può essere effettuato sulle c.d. parole chiave stagionali, che sono keyword che diventano termini di “testa” per certi periodi dell’anno, mentre vengono poco ricercate nel resto dell’anno.
Gli esempi sono numerosi. Possiamo ipotizzare, tra i vari, San Valentino. In questo caso i volumi di ricerca delle parole chiave si concentrano soprattutto su una sola settimana ogni anno.
I cambiamenti nel posizionamento dipendono soprattutto dalle rivalutazioni periodiche di Google, oltre che dai suoi fattori di ranking
Come forse ti sei reso conto, molto spesso i siti internet cambiano drasticamente il loro posizionamento sulla SERP anche senza che vi siano stati grandi variazioni nel modo con cui si rapportano nei confronti dei principali fattori di ranking.
Tutto questo dipende dalle rivalutazioni periodiche e strategiche che Google sceglie di fare, andando magari a preferire alcuni settori e alcuni approcci rispetto ad altri.
Con questo non vogliamo certamente affermare che i fondamenti SEO che oramai si praticano da tanti anni siano diventati improvvisamente obsoleti, o che non valga la pena cercare di lavorare sui più importanti fattori di ranking. Tuttavia, è bene cercare di inquadrare i fattori di posizionamento in un contesto più ampio e innovativo, concentrandosi anche su altri paradigmi che sono solo in parte influenzabili dal gestore del sito. Ma che, quando sono influenzabili da costui, dovrebbero evidentemente rappresentare un vero e proprio must.
Tra gli elementi più rilevanti che potrebbero influenzare il ranking, può essere utile sottolineare la velocità con cui gli utenti interagiscono con la SERP (più veloce è, meglio è) e la velocità con cui rimbalzano rapidamente verso i risultati (meno è, meglio è)
Ci sono alcuni modi ovvi che possiamo ottimizzare per questi come SEO, alcuni dei quali sono ben all’interno della nostra struttura, e altri che potremmo tipicamente ignorare. Per esempio, possiamo ottimizzare per la velocità di interazione SERP, usare meglio i metadati, la velocità del sito, e così via.
Allargando in questo modo lo spettro d’analisi, ti renderai conto che molti KPI diventeranno improvvisamente molto più difficili da misurare rispetto alle metriche tradizionali. Tuttavia, questo è un altro discorso, che cercheremo di affrontare più compiutamente nel corso delle prossime settimane.