E’ stato creato circa 20 anni fa e, da allora, WordPress non ha mai smesso di evolversi. Si è evoluto molto più di altri CMS come Joomla, Drupal o Typo3, sviluppati nella stessa epoca, la cui struttura e forma restano quelle di sempre pur rilasciando, di tanto in tanto, nuove versioni.
Anche in termini di plugin, moduli, temi ed estensioni, WordPress non è paragonabile ad altre piattaforme. Seppure molto apprezzato, il mito del ‘WordPress lento’ è duro a morire, soprattutto oggi che deve vedersela con nuovi competitors, piattaforme headless, CMS e servizi cloud.
WP è davvero lento? Se sì, quali sono le principali cause di questa lentezza?
WordPress lento: numerose funzioni incidono sulla velocità
Innanzitutto, non si può confrontare WordPress (che interessa il 40% di tutti i siti web nel mondo) o qualsiasi script self-hosted con servizi cloud operanti attraverso data center abissali.
Confrontando WP con i suoi ‘cugini’ la velocità media risulta essere molto buona. Joomla e Drupal, nonostante siano obsoleti, generano pagine più pesanti. Tuttavia, negli ultimi anni, il numero di utenti che lo utilizza (e che si lamenta della sua lentezza) continua ad aumentare. Così come continuano a migliorare le performance di WP che incidono sulla velocità.
In effetti, usando meno funzioni, il sito web WP sarà più veloce, mentre sfruttando le numerose funzionalità attualmente offerte dalla community ed il contenuto dinamico sarà inevitabile sacrificare un po’ di velocità. Sono anche altri i fattori che incidono sula velocità. Scopriamoli.
L’importanza del server
Molte aziende fanno scelte sbagliate in termini di servizi di hosting. Anche questo può rallentare WP.
L’hosting condiviso è ormai superato. Per lo stesso prezzo, si può scegliere tra un server cloud o un VPS o, se sei sviluppatore, servizi di hosting gestiti.
WordPress lento: cache e plugin CDN
Il plugin CDN si applica ad un sito web ospitato in un server dall’altra parte del mondo o che fornisce contenuti a più Paesi, quindi non è indicato per tutti i siti web.
I plug-in della cache, con l’aumento del traffico, tendono a faticare: gran parte di questi plug-in devono essere configurati correttamente ma molti siti utilizzando più funzionalità tendono a sovraccaricarsi a scapito della velocità. Svuotando le cache con più frequenza, i siti azzerano lo scopo principale di questo strumento. Usare impropriamente plugin come W3 Total Cache o WP Rocket può rallentare WordPress.
Molti esperti consigliano di cercare l’archiviazione SSD in fase di assunzione di servizi hosting.
Installando WP con plugin e temi leggeri in un buon servizio di hosting (come Redis) non dovresti più preoccuparti dei plugin di memorizzazione nella cache. Per non parlare poi di sistemi di terze parti, come Nitropack.
I plugin rallentano il sito web WordPress?
I plugin che rallentano maggiormente un sito web son quelli moderni che, se da una parte offrono funzioni strabilianti, dall’altra non si limitano ad eseguire compiti semplici.
Per mantenere buone prestazioni del sito web, bisognerebbe rimuovere plug-in che:
- Caricano troppo in javascript come Revolution Slider;
- Effettuano più query al database come quelli per i post correlati;
- Proteggono non più di tanto la tua installazione e distruggono le prestazioni come Wordfence;
- Ottimizzano le immagini perché, in realtà, creano caos nella struttura delle miniature. E’ preferibile ottimizzare prima di caricare oppure usare un tool CLI;
- Creano un background pesante e pianificano attività come i plugin di backup o controlli di collegamenti interrotti.
I temi rallentano il sito web WP?
Ebbene sì, i temi rallentano il sito web WP: questo problema è iniziato con il web design moderno.
E’ necessario usare editor come Elementor (sono potenti e possono essere facilmente estesi) ma bisogna farlo con saggezza.
I temi di Envato presentano una serie di plugin assurdi: hard coding, query di database esposte, campi e meta mai convalidati o disinfettati. Inoltre, i temi di Envato sembrano preferire builder come Wpbakery, che per certe funzionalità risulta obsoleto.
Risorse ottimizzate per il monitoraggio strutturale dinamico (SHM)
Gran parte degli sviluppatori front-end di prim’ordine non utilizzano il primo plugin di ottimizzazione che trovano. Ottimizzano le risorse per il monitoraggio strutturale dinamico a lungo termine (SHM) utilizzando bundler, JS come Webpack, Browserify o Parcel.
In genere, i plugin di ottimizzazione riducono al minimo e spingono tutte le risorse in un file ma certe funzioni, classi e metodi potrebbero non funzionare correttamente e, di conseguenza, gli errori potrebbero rallentare il sito web.
Creare risorse come questa richiede conoscenza e l’utilizzo di strumenti CLI come NPM o Yarn: bisogna optare per servizi di hosting che forniscono questo tipo di accesso.
Un’alternativa ai plugin basati sulle risorse del server (costosi e non abbastanza efficaci) è l’utilizzo di servizi cloud e API per l’ottimizzazione o di tool CLI (se si dispone dell’accesso rot al server). Anche WP-CLI può disporre di comandi per ottimizzare immagini in blocco.
L’aggiornamento PHP non fa miracoli
Rispetto alle versioni precedenti, PHP 8.0-8.1 ha prestazioni molto buone ma non può fare miracoli in termini di velocità. Questo perché gran parte dei plugin e dei temi inquina la modalità di debug con un’infinità di avvisi o errori. Quando si procede all’aggiornamento del PHP, in particolare con la versione 8.0 e successive, ci si aspetta che le performance migliorino ma non è così.
Purtroppo, WordPress deve fornire supporto legacy in molte routine per le migliaia di plugin e temi, gran parte dei quali vengono aggiornati raramente e che utilizzano un codice datato.